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una festa al palazzo nuovo

l’insieme formava un curioso mosaico di case variamente colorate entro un’ampia cornice di dieci leghe.

Quel fiume era la Moskowa; la città era Mosca, la cinta fortificata il Kremlin, e l’ufficiale dei cacciatori della guardia, che colle braccia incrociate e la fronte pensosa porgeva orecchio al rumore che il Palazzo Nuovo gettava sulla vecchia città moscovita, era lo czar.


CAPITOLO II.

russi e tartari.


Se lo czar aveva così all’improvviso lasciato le sale del Palazzo Nuovo, nel momento in cui la festa data alle autorità civili e militari ed alle persone più notevoli di Mosca era nel più gran splendore, gli è che grandi avvenimenti si compievano al di là dell’Ural. Non si poteva più dubitarne: una formidabile invasione minacciava di sottrarre all’autonomia russa le provincie siberiane.

La Russia asiatica, o Siberia, occupa una superficie di cinquecento sessantamila leghe e conta circa due milioni d’abitanti. Si stende dai monti Urali che la separano dalla Russia europea fino al litorale dell’oceano Pacifico. Al sud confina colla frontiera indeterminata del Turkestan e dell’Impero Cinese. Al nord coll’oceano Glaciale, dal mare di Kara fino allo stretto di Behring. Si divide in governi o provincie, che sono quelli di Tobolsk, di Yeniseisk, di Omsk, di Irkutsk, di Iakutsk; comprende due distretti, quelli d’Okotsk

2 — Michele Strogoff. Vol. I.