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baikal ed angara


Erano infatti Harry Blount ed Alcide Jolivet, che non il caso, ma la forza degli avvenimenti aveva condotti al porto di Livenitchnaja, al pari di Michele Strogoff.

Come è noto, dopo di aver assistito all’entrata dei Tartari a Tomsk erano partiti prima della selvaggia esecuzione che terminò la festa. Non dubitavano dunque che il loro antico compagno di viaggio fosse stato messo a morte, ed ignoravano solo che l’Emiro si fosse accontentato di farlo acciecare.

Essendosi dunque procurati dei cavalli, avevano abbandonato Tomsk la sera medesima, col fermo proposito di scrivere le loro cronache dagli attendamenti russi della Siberia orientale.

Alcide Jolivet ed Harry Blount si diressero a marcie forzate verso Irkutsk. Speravano bene di giunger prima di Féofar-Kan, e vi sarebbero riusciti senza l’apparizione improvvisa di quella terza colonna venuta dalle regioni del sud per la vallata dall’Yenisei. Al pari di Michele Strogoff, essi ebbero tagliata la via prima ancora di aver potuto giungere al Dinka; donde la necessità per essi di ridiscendere fino al lago Baikal.

Quando giunsero a Livenitchnaja trovarono il porto già deserto. D’altra parte era loro impossibile entrare in Irkutsk oramai investita dalle armate tartare. Erano dunque là da tre giorni, ed impacciati molto, quando giunse la zattera.

Fu allora comunicato loro il disegno dei fuggitivi; vi era certamente qualche probabilità che essi potessero passare non visti di notte e penetrare in Irkutsk. Risolvettero dunque di tentar la cosa.

Alcide Jolivet si pose subito in rapporto col