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Pagina:Michele Strogoff.djvu/389

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irkutsk

CAPITOLO XII.

irkutsk.


Irkutsk, capitale della Siberia orientale, è una città popolata, in tempi ordinarî, da trentamila abitanti. Un argine piuttosto alto che sorge sulla riva destra dell’Angara serve di base alle sue chiese, dominate da una maestosa cattedrale, ed alle sue case schierate in un disordine pittoresco.

Vista da una certa distanza, dall’alto della montagna che si erge ad una ventina di verste, sulla gran via siberiana, colle sue cupole, coi suoi campanili, colle sue guglie svelte al par di minareti, essa ha aspetto un po’ orientale. Ma questa fisionomia scompare agli occhi del viaggiatore appena egli vi fa il suo ingresso. La città, mezzo bisantina, mezzo chinese, ridiventa europea per le sue vie fiancheggiate da marciapiedi, attraversate da canali, piantate di betulle gigantesche; per le sue case di mattoni e di legno, alcune delle quali hanno molti piani; per gli equipaggi numerosi che la solcano, non solo tarentass e teleghe, ma calessi e carrozzelle; infine per tutta una categoria di abitanti molto innanzi nel progresso della civiltà ed ai quali sono note le mode più recenti di Parigi.

A quel tempo, Irkutsk, rifugio dei Siberiani della provincia, era ingombrata. Vi era abbondanza d’ogni cosa. Irkutsk è il deposito di quelle innu-