rationem pulchritudinem & elegantiam te uno melius intellexit, intellectamque in usum & artem evexit. Quod si digna magnanimitatis tuæ sors fato aliquo tibi obtigisset, ætas nostra nulli veterum in rei tam præclaræ amplificatione cedere iudicaretur. Ma che il Cornaro scrivesse ancora un Trattato d’architettura, come un altro d’agricoltura, non se ne avrebbe notizia, se non si trovasse a lui così scritto dal Cardinale Luigi Cornaro in una Lettera da Roma nel 1554: Mi rallegro poi per vedere che in questa età, alla quale a pochi è concesso di arrivare, ella è di così pronto e vivo e saldo intelletto, che il mondo può aspettare ancora dalla sua prudenza e dal suo bell’ingegno gran frutto e gran giovamento a perpetuo onore e gloria del nome vostro e di vostra casa; siccome la Magnificenzia Vostra mi promette in questa sua lettera per le tre belle e degne opere composte da lei, dell’architettura, dell’agricoltura, e della vita sobria e regolata: li quali trattati saranno con desiderio estremo aspettati da me, non solo per dilettarmi nel leggerli, ma per metterli in quanto per me si potrà ad effetto (Miscellanea di varie operette, T. VII. p. 153.). Di queste tre opere però quella della vita sobria, compresa in quattro discorsi, sola è a noi pervenuta. Ci restano bensì altre scritture sue in materia di regolamento d’acque per la nostra Laguna, e specialmente un Trattatello impresso in Padova nel 1560., di cui ne ho io un esemplare con qualche giunta di mano propria dell’onoratissimo vecchio; aggiuntovi altro Trattatello inedito sullo stesso argomento, da lui scritto nell’anno novantesimo sesto di sua età; il quale io comunicai al Sig. Ab. Tentori, che ne diede notizia nella sua Dissertazione sulla Laguna (p. 270.). Del ricetto che nell’abitazione del Cornaro in Padova trovavano le rag-