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fatta da Lionardo Sanudo, copiosa in vero ed affatto singolare.
(94) Non d’altri io stimo che qui si tratti, che di Alessio Agliardi Bergamasco architetto ed ingegnere, e di suo padre, che per la prima volta qui comparisce architetto civile, nè altronde è conosciuto. Alessio fu adoperato dalla Repubblica di Venezia in operazioni idrauliche e specialmente nella diversione della Brenta per il Brentone; nel qual lavoro ebbe gravi differenze con Fra Giocondo, riferite dal Temanza nella Vita di questo (Vite dei più celebri architetti, e scultori veneziani, T. I. p. 66. e seg.). Notizie d’altre fatture di lui si possono vedere nel Trattato di Ferdinando Caccia sopra la Fortificazione ec. aggiunto alle Vite degli Artisti Bergamaschi del Tassis T. II. p. 196. Questi è quell’Alexius Bergomensis, che Fra Luca Pacioli mette fra li chiari architetti uditori della sua Prolusione alla spiegazione del quinto Libro degli Elementi di Euclide, recitata in Venezia l’anno 1508, e ad esso libro premessa nell’Euclide di Venezia 1509. Forse l’anonimo nostro vide malamente scritto il cognome Agliardi, e lesse di Archi.
(95) Trovasi in Bergamo nelle Case de’ Signori Bonghi un quadro dello Sposalizio di Santa Caterina Martire, che ne’ tempi che i Francesi occuparono quella città, fu riposto per sicurezza in San Michele: ma que’ soldati poco rispettando i luoghi sacri, invasero quella Chiesa, e un di loro invaghito del paese, che appariva fuor d’una fenestra col monte Sinai, lo recise dal quadro, e così ancor si ritrova. Così scrisse il Ridolfi (T. I. p. 128.). Aggiunge il Conte Tassis che questa pittura medesima, benchè mancante del pezzo tagliatovi, può riguardarsi come una delle migliori di Lorenzo
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