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Pagina:Mill - La liberta, Sonzogno, Milano.djvu/112

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112 la libertà

in Siberia ciascuno dei suoi membri, ma non governare senza di essi e contro la loro volontà; essi possono mettere un tacito velo su tutti i suoi decreti, col semplice astenersi dall’eseguirli.

Nei paesi di civiltà più avanzata e di spirito più rivoluzionario, il pubblico, avvezzo ad attendere che lo Stato faccia tutto per lui o almeno a non far nulla da sè senza che lo Stato glie ne abbia non soltanto accordato il permesso, ma anche indicato il modo, il pubblico, diciamo, tiene naturalmente lo Stato responsabile di ciò che gli accade di molesto, e se la sua pazienza un bel giorno si stanca, esso si solleva contro il governo e fa ciò che si chiama una rivoluzione: dopo di che qualcuno, con o senza il consenso della nazione, s’impadronisce del trono, dà i suoi ordini alla burocrazia e tutto procede press’a poco come prima, dappoichè la burocrazia non è mutata e nessuno è capace di occuparne il posto.

Ben altro è lo spettacolo presso un popolo avvezzo a condurre da sè i suoi affari. In Francia, avendo una gran parte della nazione servito nell’esercito, dove molti hanno raggiunto almeno il grado di sott’ufficiale, si trovano in tutte le insurrezioni popolari molte persone capaci di assumere il comando e d’improvvisare qualche piano d’azione non del tutto cattivo. Gli Americani sono, per gli affari civili, quello che i Francesi pei militari: togliete loro il governo e ogni congregazione d’America ve ne saprà organizzare uno immantinente, e condurrà con un grado sufficiente d’intelligenza, di ordine, d’energia un qualunque pubblico negozio. Così dovrebbe essere qualunque popolo libero; un popolo capace di tanto è sicuro di conservare la propria libertà: egli non si asservirà mai ad alcun uomo o ad alcun corpo sociale, perchè questi soli siano capaci di tenere o di maneggiare le redini dell’amministrazione centrale: nessuna burocrazia può sperar di costringere un tal popolo a fare o a subire ciò che non gli piace. Ma là dove la burocrazia fa tutto, nulla può esser fatto di ciò a cui essa è realmente ostile; la costituzione di simili paesi è un’organizzazione dell’esperienza e della pratica abilità della nazione in un corpo disciplinato, destinato a governare il resto della nazione; e quanto più questa organizzazione è perfetta in sè stessa, tanto meglio essa riesce ad attirare a sè ed a plasmare a sua imagine gl’ingegni della comunità, tanto più completo è l’asservimento di tutti, compresi i membri della burocrazia; poichè i governanti sono schiavi della loro organizzazione e della loro disciplina così come i governati sono schiavi di essi. Un mandarino cinese è strumento e schiavo del dispotismo quanto l’infimo dei coltivatori; un gesuita è, in tutta la estensione della parola, lo schiavo del suo ordine, sebbene l’ordine