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Pagina:Mill - La liberta, Sonzogno, Milano.djvu/66

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66 la libertà


Se anche non ci fosse nulla di nuovo da fare, forse che la intelligenza umana cesserebbe di essere necessaria? Sarebbe questa una ragione perchè coloro che seguono una antica tradizione dimentichino perchè la seguano, agiscano come bruti e non come esseri umani? Le migliori credenze e le pratiche migliori hanno una eccessiva tendenza a degenerare in qualcosa di macchinale; ed a meno che non vi sia una serie di persone la cui originalità infaticabile conservi la vita in queste credenze e in queste pratiche, un automatismo così morto non resisterebbe punto all’urto più leggiero di qualcosa di realmente vivente; non vi sarebbe ragione allora perchè la civiltà non isparisse, come nell’impero d’Oriente. In verità gli uomini d’ingegno sono e saranno sempre, probabilmente, una impercettibile minoranza; ma per averne, bisogna conservare il suolo sul quale possono fiorire. E l’ingegno non respira liberamente che in un’atmosfera di libertà; gli uomini d’ingegno sono ex vi termini più individuali degli altri, meno capaci, per conseguenza, di modellarsi, senza una dannosa compressione, in alcuno di quegli stampi poco numerosi che la società prepara per risparmiare a’ suoi membri la fatica di formarsi un carattere.

Se per timidità gli uomini d’ingegno consentono a sopportare uno di questi modelli e a permettere che non si espanda quella parte di loro stessi che non si può dilatare sotto una tale pressione, la società non potrà approfittare del loro ingegno; ma se essi sono dotati di una gran forza di carattere e spezzano i loro legami, divengono il punto di mira della società; non essendo riuscita a ridurli alle proporzioni comuni, essa li segna a dito come bizzarri, stravaganti ecc. Press’a poco come se ci si lagnasse di non vedere il Niagara scorrere con la stessa calma di un canale olandese.

Se io insisto con questa enfasi sulla importanza dell’ingegno e sulla necessità di lasciare ch’esso liberamente si sviluppi, come pensiero e come pratica, è perchè, se nessuno nega in teoria la cosa, il mondo in realtà vi è del tutto indifferente. Gli uomini considerano l’ingegno come una bella cosa, se esso rende un individuo capace di scrivere un poema inspirato o di dipingere un bel quadro: ma dell’ingegno nel vero senso della parola, cioè dell’originalità nel pensiero e nelle azioni, sebbene ognuno in teoria ammetta che sia una cosa degna di ammirazione — quasi tutti in fondo del cuore trovano che si potrebbe benissimo fare a meno. Pur troppo questo è un sentimento ben naturale perchè deva suscitar maraviglia. L’originalità è una cosa di cui gli spiriti non originali non possono sentire la utilità; essi non possono scorgere quello che l’originalita saprebbe far per loro: e come lo potrebbero? Se lo potes-