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Pagina:Miranda (Fogazzaro).djvu/186

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182 miranda

LIX.


Eccomi ancora dentro le pareti
Della stanzetta mia. Dallo scrittoio
Aperto esce il sentor degli anni andati,
Qual d’appassiti fiori. Odo l’antico
Battito egual del pendolo ed il noto
Rumor de’ passi nella densa ghiaia
Sotto le mie finestre; odo muggire
Di tempo in tempo i buoi, chiocciar galline,
Pigolar sotto il portico i pulcini,
Pianger fanciulli ancor come il mattino
Della partenza. Nove mesi! Appena
Mi par vero. Ecco là tra un pioppo e l’altro.
Oltre i prati, la picciola casetta.
Adesso nel granturco accovacciata.
Che ognor mi guarda colle due finestre.
Pur qui dentro passò qualche gentile
Genio misterioso. Il vecchio cembalo
Cesse ad un altro di famoso nome,
E la mia stanza par l’aerea casa