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202 miranda

LXX.


Pensier, dolce pensiero,
Mi metti orrore; ch’io t’opprima! Povero
Dottor! Darei la mia per la sua vita;
Sì, tosto la darei.
Trovommi sola.
Aperse il piano e m’invitò a sedervi;
D’allegra danza incominciai le note.
M’interruppe: «Non questo». Obbedïente
Trassi dai tasti i fragorosi accordi
D’un preludio di Thalberg. Surse in piedi;
«Non questo,» disse. Tra le sparse carte
Andò frugando, tolsene il volume
Del Pergolese, posemi davanti
Nina, la malinconica ballata:

Tre giovili son che Nina
A letto se ne sta.
Il sonno l’assassina,
Svegliatela per pietà.