Pagina:Miranda (Fogazzaro).djvu/38

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34 miranda

Questi non può. Abbandonami al mio fato,
335Lasciami amar Desdemona stasera,
Domani Ofelia. Vieni, ascolta e piangi;
Ma quando il cocchio rapido, fanciulla,
Ti riconduce alle quïete case,
Non ti curar d’Amleto, se un istante
340Il fuggente fanal te lo discopre
A piedi per la via, le desiose
Pupille fise in te».
Lasciami; un’ombra
In traccia d’ombre io sono e ’l mio sentiero
Si diparte dal tuo. Facile inganno
345Di me t’accese, ma quand’io pur fossi
L’alto cor che sognavi, non potrei
Obliar sul tuo seno i baci ardenti
Onde in culla baciavami un’altera
Beltà, la Musa, e non saria giammai
350Tutta per te l’anima mia!

Rispondo
A mio zio. Che dolor, povero vecchio!
Anche di questa lettera gli scrivo.

Bionda e ritrosa al par di Margherita,