Vai al contenuto

Pagina:Mirtilla.djvu/97

Da Wikisource.

A T T O

Con humidetto piè danzando a gara.
Hor tu non mi sprezzar Ninfa gentile,
Gradisci questo cor, che per te sola
Già tutto è pieno d’amoroso foco;
E se Giove tonante, e gli altri Dei
Prezzano le primitie de’ Pastori,
Anco tu prezzar dei, mortal mia Dea,
Le primitie del cor, ch’io ti consacro.
Mir.Comprendo dal tuo dir, gentil Pastore,
Come tu sei d’Amor nuovo seguace:
Onde non dei saper, che, dove Amore
Una volta ferisce, a questa piaga
Morte è sol medicina. hor sappi, ch’io
Amo, & osservo Uranio tanto crudo,
(Misera) quanto bello; e chi volesse
La bella imagin sua trarmi dal petto,
Bisogneria, ch’egli potesse ancora
Trar le stelle dal Ciel, levar la chiara
Luce del Sole, e rischiarar la notte.
Onde accettar da te quelle primitie,
Che donar mi vorresti, Amor mi toglie;
Dunque lascia Mirtilla, & altra segui.
Tir.Mirtilla anima mia, che tanto merti,
S’Uranio non apprezza l’amor tuo,
Donalo à me, che a me sarà più caro,
Che non è questa vita.
Mir.Vera serva d’Amore
Non può donar se non a un solo il core.
Tir.Sollo; ma se gradito da colui,


A cui