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Connotati di Garibaldi Giuseppe Maria, figlio di Domenico, nativo di Nizza, capitano di seconda classe nella Marina mercantile, assentato in Genova nel corpo Reali Equipaggi permanenti in qualità di marinaio di terza classe di leva:

     Età: anni 27.
     Statura: oncie 39, 3/4.
     Capelli: rossicci.
     Ciglia: rossiccie.
     Fronte: spaziosa.
     Occhi: castagni.
     Naso: aquilino.
     Bocca: media.
     Mento: tondo.
     Viso: ovale.
     Colorito: naturale.
     Nome di guerra: Cleombroto.

Ma il signor marchese Paolucci, malgrado che facesse cadere come una pioggia le sue note ufficiali sopra il capo del povero Vicario di Pietrasanta, rimase con un pugno di mosche in mano. Nè il marinaio chiamato col nome di guerra Cleombroto, nè Felice Garibaldi e il suo compagno di viaggio, l’israelita Cohen, rividero, sotto una buona scorta di birri toscani, gli Stati Sardi. Mentre il signor Governatore li aspettava da un momento all’altro a Genova, il primo dei tre fuggiaschi trottava allegramente sulle strade del Delfinato e gli altri due, dopo qualche settimana di detenzione, s’imbarcavano per la Corsica.

Gustavo Modena, prima che si rivelasse il Talma delle scene italiane, fu un cospiratore. Compreso in una di quelle proscrizioni che, nella prima metà del secolo presente, parvero un’evocazione di quegli esodi di cittadini che avevano