Pagina:Monete dei romani pontefici avanti il mille.djvu/113

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imitazione de’ denari che Carlo Magno faceva lavorare nelle sue zecche d’oltremonti, senza che nulla di comune vi appaia colle monete che sin a questa epoca si erano in Italia battute.

Che questo denaro da Leone e non da altri sia stato fatto coniare, m’inducono a crederlo 1° Perchè Carlo nessun atto di sovranità fece mai nell'esarcato già dal suo padre donato alla Chiesa romana. 2° Perchè dal 774 alla sua incoronazione in imperatore nessun altro arcivescovo fu in Ravenna di tal nome. 3° Perchè nessun altro dallo stabilimento de’ Franchi in Italia sino all’800 tentò di ribellarsi ai papi nell’esarcato che questi.

Dopo quest’epoca non trovansi più monete battute in tale città sino a quando gli arcivescovi ebbero nel 1160 ottenuto tal privilegio da Federico I imperatore che, abusando della debolezza de’ papi, sopra molte città del loro stato la faceva da sovrano assoluto.