Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
80 |
903-904.
Messo in carcere Leone, Cristoforo si fece col mezzo della fazione a lui favorevole consecrare papa il 31 luglio del 903. Pochi mesi però sedette sulla cattedra di S. Pietro, che nel febbraio dell’anno susseguente alla sua volta ne venne dalla parte che gli era opposta cacciato, e fu forzato ad abbracciare la vita monastica.
Di Cristoforo si conosce un denaro del peso di grani 20 (Tav. VI, N° 9), avente da una parte LODOVVICVS IMP e nel campo in monogramma ROMA, e dall’altra in giro SCS PETRVS con in mezzo pure in monogramma CHRISTOF con sotto un globetto.
904-911.
Sergio che già due volte una fazione aveva inutilmente tentato di portare al papato, finalmente verso la metà di maggio del 904 venne concordemente eletto e consecrato.
In dett’anno Lodovico tranquillamente, cacciatone Berengario, governava il regno d’Italia, ma stando senza guardie in Verona, improvvisamente venutovi sul principio del 905 quel re dalla Baviera, entrato nella città prese l’imperatore, e fattogli cavar gli occhi, cieco lo rimandò in Provenza.
Senza che ci siano note le azioni di questo pontefice, troviamo che passò all’altra vita sul principio di giugno del 911.
Dei vari denari che a noi pervennero di papa Sergio, nessuno vi è che offra il nome dell’imperatore Lodovico III, essi tutti perciò appartengono al tempo che corse dal 905 quando esso fu costretto ad abbandonare l’Italia, dalla qual epoca non venne più riconosciuto dagli Italiani, alla metà del 911.
Di questi pezzi il primo (Tav. VI, N° 10) ci presenta nel diritto la protome di prospetto del papa con attorno SER GIV PP, il secondo (T. VI, N° 11) la stessa ma con SER GIV PAP, così il terzo (Tav. VI, N° 12) con SERGII. PP: nei tre rovescii leggesi in giro SCS PETRVS, e nel campo su due linee ROMA. Del primo denaro il peso è grani 22 e del secondo grani 21; ignoro quello dell’ultimo.