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Pagina:Monete e medaglie degli Spinola.djvu/80

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dello Stato fatta nel 1597 sotto il dogato di Matteo Senarega ha, che nell’anno precedente 1596, la Repubblica non ritrasse dai tributi, e dai prodotti, che sotto ogni aspetto le competevano, che lire 435,315, e quarant’anni dopo il ricavo non poteva essere di molto maggiore. Nel 1683 il Saint’Olon spedito dal Cristianissimo a spiare la vera condizione di Genova, che voleva invadere, scriveva al suo Signore, che la Repubblica non poteva rendere più di due milioni circa di lire non di Genova, ma di Francia, delle genovesi minori. Sicchè non vi ha dubbio che sedici milioni fossero del 1638 ricchezza assai maggiore che oggidì, e che gli Spinola che li possedevano erano oltre ogni dire potentissimi.

E testimoni di tanta opulenza esistono tuttavia i sontuosi palazzi ch´essi fecero architettar, da sommi maestri, a proprio commodo ed a decoro della patria, ed ornarono con ogni fatta d´opere classiche di pittura e scultura.

Carlo Giuseppe Ratti nell’Istruzione di quanto può vedersi di più bello in Genova in pittura, scultura ed architettura stampata nel 1750, enumera ben dodici palazzi appartenenti agli Spinola, undici dentro la città, e solo uno nel sobborgo di S. Pier d’Arena, tutti degni di ammirazione sotto ogni aspetto. E per quanto a’ dì nostri alcuni sieno passati in estranee mani per variar di fortuna, e per estinzione di diversi rami della famiglia, pur essa tanti e sì magnifici ne conta ancora da eccitar l´invidia di qualunque sovrano, come il lettore può rilevare dalle opere dei signori Alizeri e Banchero, che li descrissero1.

  1. Citerò ad esempio quello ch’è nella Strada nuova di proprietà dei signori Marchesi Antonio Maria, Vincenzo e Francesco del fu