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La quarta (vedi tavola IV. n. 1), la quale è in oro, ha nel diritto il ritratto del Principe coll’epigrafe IO. AND. PRI. DORI. LAN. e nel rovescio lo scudo coronato, che rappresenta l’aquila dei Doria, appoggiata alla croce di S. Andrea e tenente in petto lo stemma dei Landi coll’iscrizione SPES. MEA. IN. DEO. 1665. La quinta (vedi tavola IV. n. 2) presenta nel diritto il ritratto del Principe coll’iscrizione IO. AND. PRI. DORIA. LAN. Al rovescio ha lo scudo coronato coll’aquila imperiale, ed il motto DIO. LAUDATO, e quindi lo scudetto coll’arma Landi. Lo scudo è appoggiato alla croce di S. Andrea. Esso ha dai lati diviso l’anno 16-65, ed intorno l’iscrizione SPES. MEA. IN. DEO. Questa epigrafe rende il conio diverso da quello della moneta della tavola III, n. 3, ma combina coll’altra in argento ch’è nella stessa tavola III, num. 4. Il diametro delle due monete testè descritte le mostra uguali alla Doppia di Milano, o d’Italia, la quale, secondo la grida del 19 settembre 1659, aveva il peso di grammi 6, 598, o di un quarto d’oncia. A quel tempo la Doppia di Milano, o d’Italia, valeva in Genova Lire 17. I fac-simile di queste ultime due monete, e l’indicazione ch’esse siano in oro ebbi dalla gentilezza del dotto Cav. Promis, come già accennai.

La sesta (vedi tavola IV, num. 3) è uno scudo d’argento uguale a quelli della Repubblica genovese del tempo. Posa grammi 37, 10. Nel diritto ha l’immagine del Principe coll’iscrizione IO. AND. AURIA.