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RITRATTAZIONE 123


XXIII.


A tutti quei gran Padri gloriosi
     Domenico, Francesco, ed Agostino,
     Con Benedetto, e ai Figli religiosi.
     Che in qualche parte offesi, oggi m’inchino
     E parimente agli altri Eroi famosi
     Già fatti Autori per voler Divino
     Di Religioni, ed Istituti santi,
     D’Ecclesiastico Ciel novelli Atlanti.

XXIV.


D’avanti a loro in già mutata veste
     Si fa vedere la pentita Musa,
     E con levrime sue tutte modeste
     L’opre mal fatte del Poeta accusa;
     Quindi con supplichevoli proteste
     La gioventù propon per qualche scusa;
     Poichè, come il timon regge il battello,
     Così matura età frena il cervello.

XXV.


Io prego intanto tutti a compatire
     Della mia penna i già trascorsi errori,
     E de’ pensieri il troppo vasto ardire,
     Che nacque da poetici furori;
     Poichè la vena mia voglio addolcire,
     E per figure usar altri colori,
     Altra penna, altro stil,ed altri modi
     Nel convertir tutte le beffe in lodi.