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RITRATTAZIONE 127


XXXV.


Degli eruditi, e saggi dicitori
     Dell’Istituto loro oggi s’attende
     La correzione de' commessi errori,
     Mentre alla penitenza il cor s’accende;
     E per gli insigni lor Predicatori
     In tante Chiese il pulpito risplende
     Nel ridur peccatori a mutar vita,
     Ed è per loro ogni Eresia sbandita.

XXXVI.


Di poi da così degni Religiosi
     Pastori usciti son di santa Chiesa,
     E intanto uomini illustri, e gloriosi
     La fama il merto lor oggi palesa,
     Che per dottrina, e santità famosi
     La cattolica Fede hanno difesa;
     Con Mitre in testa, e Pastorali in mano,
     Con Porpore, e Camauri in Vaticano.

XXXVII.


Ma per imprese gloriose, e sante
     Veggio nuovo campion dal Ciel mandato.
     Che in petto, nelle mani, e nelle piante
     Di un Serafin si vede esser piagato;
     D’un Crocifisso Dio tiene il sembiante,
     Mentre nel corpo suo stimatizzato;
     Come di Redenzion celesti pegni
     Porta di Cristo i sacrosanti segni.