Pagina:Moneti - Cortona convertita, 1797.djvu/48

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14 CANTO

     

XXXVIII.


Le corti poi dei Grandi, e dei Potenti
     Frequentar molto spesso han per usanza,
     Ove di quelli i più segreti intenti
     Ciascun di loro in penetrar s’avanza;
     Nelle sostanze altrui con modi urgenti
     Fonda il lor desiderio alta speranza;
     Imbrogliata si scorge, e cavillosa
     Fede in costoro, e carità pelosa.
     

XXXIX.


Se un moribondo vanno a confessare
     Gli parlano con simile tenore:
     Fratello, voi dovete già passare,
     Rimettetevi dunque nel Signore;
     Nè vi scordate per Gesù lasciare
     Il Mondo, ed alla Terra di buon cuore;
     Lasciate il corpo, e i membri infraciditi,
     L’anima a Dio, la roba a’ Gesuiti.
     

XL.


Noi siamo padri assai zelanti, e buoni,
     E l’altrui ben ci sta nel cuore impresso,
     Con devoti esercizj, e confessioni
     Cerchiam tirarsi tutto il Mondo appresso:
     Nel ritorre all’Inferno gli epuloni
     Usiam ogn’arte; e perchè poi l’ingresso
     Abbian l’anime loro al Ciel condotte,
     Più case abbiamo in povertà ridotte.