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30 CANTO


XXXVIII.


Nella vendetta siete un uomo ardente,
     Per dimostrarvi nato Cavaliero,
     Ma troppo dolce poi, ed indulgente
     In permetter lo stupro, e l’adultero;
     Che il sacerdozio troppo largamente
     Voi conferite; e dicono che in vero,
     Per pigliar benchè minima cosuccia,
     Ordinereste il gatto, e la bertuccia.

XXXIX.


Voi ammettete il finto Patrimonio,
     Senza stimare i Canoni, e il Concilio,
     Ed in Giudizio il falso testimonio
     Fa che voi giudicate absque consilio;
     Onde vi aspetta presto il rio Demonio,
     Dove spedito Enea fu da Virgilio;
     E il Pastoral vi servirà per ponte,
     O remo per la barca di Caronte.

XL.


Voi per essere ingordo, e troppo avaro
     Coi poverelli vi mostrate un cane,
     Voi date cura d’anime al somaro,
     Ed agli indegni dispensate il pane;
     Ebrei, con Spie d’intorno avete caro,
     Li Sbirri accarezzate, e le Puttane;
     Onde il palazzo vostro è fatto ospizio
     D’ogni più tristo, e più nefando vizio.