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masto spoglio di ghiaccio o neve; intorno ad esso, ultimi avanzi dei 400 kmq. di ghiaccio stanno cinque piccole accumulazioni di neve, meglio nevati che ghiacciai» [67].
È bene tener presente che tale enorme riduzione ha potuto manifestarsi perchè si tratta di ghiacciai di pianoro senza notevoli differenze altimetriche e quindi la diminuzione ha avuto luogo quasi contemporaneamente su tutta la superficie.
Ciò nondimeno in confronto a questa enorme riduzione dei ghiacciai dell’Islanda, l’estensione alla quale si dovrebbero considerare ridotti i nostri ghiacciai nel Medio-evo rispetto al presente, sarebbe molto meno forte perchè attraverso gli elevati valichi ora ghiacciati avessero potuto sussistere quelle strade di comunicazione, relativamente facili volute dalle tradizioni.
In proposito ci sembra molto esatta e di grande valore l’osservazione fatta dal Mougin [60] nell’esaminare le distruzioni di interi villaggi e di ampie zone coltivate che erano state provocate dai progressi dei ghiacciai del bacino di Chamonix nel XVII secolo. Dice il Mougin «la présence des deux villages sur des terrains aussi accessibles aux eaux de l’Avre et de ses affluents de gauche démontre bien qu’avant le XVII siècle il s’était écoulé une longue série d’années où on n’avait pas observé de telles divagations torrentielles; peu à peu les habitants s’étaient emparés des alluvions en plaine, s’y étaient installés à demeure jusqu’au jour où les flots, reprenant leur domaine, vinrent les en chasser. Il semble donc qu’on puisse conclure avec quelque vraisemblanche qu’au XVI siècle, au moins, les appareils glaciaires de la vallée de Chamonix n’ont eu qu’un très faibles développement».
Una conferma indiretta che anteriormente al XVI secolo le condizioni climatiche fossero sensibilmente diverse da quelle attuali e che per conseguenza anche lo sviluppo dei ghiacciai sulle Alpi risultasse alquanto minore, si può pure trarre fuori dell’ambiente alpino e precisamente dalle variazioni di livello del mare.
È ormai ammesso che l’espansione glaciale quaternaria ha notevolmente abbassato il livello marino perchè una grande quantità d’acqua venne sottratta alla massa oceanica e fissata sotto forma di ghiacciai a coprire estese superfici continentali.
Le variazioni del livello marino per il formarsi e per il successivo sciogliersi dei ghiacciai quaternari sarebbero state, a seconda della valutazione dei diversi autori sullo spessore delle calotte glaciali, da un minimo di 50-60 metri (Daly) ad un massimo di 600 (Croll) [70].
Tali variazioni ci vengono comprovate dall’esistenza lungo le coste d’una piattaforma sommersa a dolce inclinazione fino ad una profondità di circa 100 metri, con manifeste traccie d’una idrografia subarea come è stato rilevato, in base alle carte delle isobate, dal Molengraaff per la piatta-