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questo tempio, con l’andar de’ secoli, trovarono l’ultimo riposo parecchi uomini di alta fama. Vi sta sepolto il divino Raffaello, e da qualche anno vi riposa degnamente il grande fondatore dell’Italia Una, l'immortale Re VITTORIO EMANUELE. Ecco il più miracoloso effetto che di assai lontano a’ di nostri produsse quella generosa idea di un papa Marso, di tramandare intatto a’ posteri il Pantheon di Agrippa!

Già sotto il dominio de’ Longobardi le città dell’Abruzzo si abbellirono di Chiese e di Cenobii benedettini, delle quali fabbriche alcune sorsero su i ruderi di templi pagani, come, per esempio, S. Giovanni in Venere presso Lanciano. La più rinomata Abbazia abruzzese poi fu quella di S. Clemente di Casauria, innalzata l’anno 871 da Ludovico II imperatore in un’isola del fiume Pescara. Egli ed altri imperatori in appresso la dotarono di amplissimi privilegi e beni in modo, che questo Cenobio imperiale potè gareggiare d’importanza con quello di Farfa. La passione di fabbricare basiliche e conventi, ornati di pitture e di opere di scultura, non venne mai meno nell'Abruzzo. Ne fanno fede le cattedrali e le basiliche di Teramo, di Chieti, di Sulmona, di Aquila, di Atri, di S. Maria a mare, di S. Elaviano, S. Giovanni in Venere, S. Clemente in Vomano, S. Angelo in Pianella, S. Pelino di Corfinio, e tante altre. L’abate Leonate rinnovò sin dal 1172 la suddetta badia di Casauria, e v’innalzò