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CAPITOLO VIII.

Città S. Angelo — Elice — Cellino — S. Clemente al Vomano — Mosciano — Montepagano.


Città S. Angelo, posta a cavaliere di amena collina, verdeggiante di vigne, oliveti ed alberi fruttiferi di ogni sorta, fu antichissima città de’Vestini, ricordata da Plinio per la bontà de’suoi vini e per le saline, che davano il nome al vicino fiume 1.

Angolo, da cui trasse la sua origine Città S. Angelo, fu situata a Colle di Sale, nell’area della moderna città, o alla foce del Salino? Questa ultima opinione, valorosamente e con grande copia di argomenti sostenuta dal benemerito Mozzetti, pare oggi accettata dalla maggior parte de’ nostri archeologi 2. Ma, in qual tempo essa venne distrutta, quando sorse la Città nuova? È certo che fin dall’anno 1166 si ha notizia di città di S. Angelo nella Cronaca di Casauria 3; e nel 1239 lo stesso Castrum quod dicitnr Sancti Angeli, fu da Federico II, fervendo la lotta tra la Chiesa e l'Impero, fatto distruggere perchè non erasi serbato fedele alla Corona. I danni che ne ebbe a soffrire ci son fatti palesi da una lettera diretta al giustiziere Boemondo Pissono: Benigne recepit excellentia nostra licteras quas tua nobis devotio destinavit et quod significasti per eas intellexinmus ad plenum studium et sollicitudinem tuam quam

  1. Historiae Mundi, III, XVII.
  2. Nicola Palma nella sua Istoria Aprutina, più volte ricordata, non sa decidersi tra colle di sale e l’area dell’antica città. Nicola Castagna, nella sua monografia inforno a Città S. Angelo, poggiandosi sull'itinerario di Antonio il Gerosolimitano, che dice Angolo a quattro miglia dalla foce dell’Aterno (Pescara) ed undici da Ortona; e da molte epigrafi, ruderi antichi e frammenti di figulina, è del parere del Mozzetti.
  3. Nelle aggiunte alla Cronaca di Casauria si ha che Gilbertus «Dei et Regis gratia Comes Gravinae et Magister Capitanens Apuliae et Principatus Capuae» accordò all’Abate Leonate di prendere gli uomini che il suo Monastero aveva nella Città di S. Angelo e condurli ad abitare nel Castellaro del Monastero di sua giurisdizione. Fu scritto in Solmona, e sottoscritto da Pietro Giudice di Eboli, Ruggieri di Bisignano, e da Samaro R. Camerario. An. ab. ine. Dom. MCLXVI an. vero D. n. Wilielmi........mense Dec. die primo Ind. XV.