Pagina:Moore - Il profeta velato, Torino, 1838.djvu/116

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Rinfrancati le membra alfin restiamo
635Per camminar sugli abbattuti troni
Vincitori del mondo? E che! si spense,
Mormoratori, in voi tutta la fede
Riposta in me, che vi fui guida e luce?
Evvi uscito di mente il luminoso
640Folgorar di quest’occhio ond’io, togliendo
L’ampio velo che il copre, abbatter posso
Sbalorditi a migliaia i combattenti
Che il califfo conduce? A lungo, o prodi,
Troppo a lungo il baleno ho ricoperto
645Di quest’occhio — la terra ora lo senta.
Questa notte, o guerrier’, questa medesma
Notte a festa solenne io vi convito,
E là tra il fumo di celesti dapi
De’ cori allegratrici, e fra le coppe
650Di quel vin puro che si mesce in cielo
Dall’Uridi vezzose a’ lieti spirti,
Colà giuro io medesmo a voi dinanzi
Svelar la luce della mia sembianza,
Indi, da voi seguito, all’improvviso
655Irrompendo, n’andrò con un baleno
Di questo ciglio a dissipar que’ mille,
Che abbagliati e percossi a tanto lume
Si spargeran per l’universo urlando.»