Pagina:Moore - Il profeta velato, Torino, 1838.djvu/42

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La vittoria che fora? Ancorchè retta
735Dall’angeliche man la mia bandiera
Perderia la sua luce ove non fosse
Dal tuo santo sorriso irradïata.
Perchè mesta così? quelle pupille
Che amorose splendean nella trascorsa
740Notte — e che? — la lor luce hanno perduta?
Vieni, oh vieni! stamane ha scolorito
La fatica il tuo volto, e i vaghi lumi
S’oscurâro, o mia figlia; ora degg’io
Tornar loro la luce; i soli istessi
745Eclissati sarien se le vicine
Lor comete, com’io sopra il tuo volto,
Non recassero a lor dall’inesausta
Fonte di luce rivi di splendore.
Vedi tu questa coppa? entro il suo grembo
750Non terrestre licore accolto stassi,
Ma bensì l’onda immacolata e pura
Di quell’ultima sfera i cui torrenti
Su letto di rubini hanno lor corso
E fluendo si tingono nel vago
755Color di gemma. I genii a me ministri
Vengon di notte e queste urne mi colmano.
Or via ne bevi; in ogni goccia è posta
Un’essenza di vita onde raccesi