Pagina:Moore - Il profeta velato, Torino, 1838.djvu/55

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Ma invitto sempre e con ardita fronte
10Quei perigli affrontasti: ora t’aspetta
Più fera prova e più tremendo assalto;
Di splendid’occhi femminili un’oste
D’ogni terra raccolta, in cui la donna
Il suo riso dischiuda e il suo sospiro;
15Oste diversa di color, siccome
In loro luce d’innalzar bandiera
Nera od azzurra si diletta Amore,
E in ogni modo d’assalir soave
Preparata ed instrutta, o balenando
20Percoter si convegna all’improvviso,
O sotto le palpebre astutamente
Semichiusa celarsi a quella guisa
Che mezzo il brando la guaìna asconde;
Tale un’oste, o garzone, ora s’appresta
25Ad assalirti luminosa e vaga.
Glorïoso il guerrier vantisi pure
Di vinte pugne e di raccolti allori;
Ma il giovinetto che virtude oppone
Ai vezzi di beltà; che in cor ne sente
30Tutto l’incanto ed il poter ne sfida,
Di vittoria miglior, di maggior forza
Meritamente glorïar si puote.
     Le belle dell’Harèmo intente or sono