Pagina:Moretti-Il Castello di Milano e i suoi Musei, Tipografia Umberto Allegretti, 1903.djvu/18

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erano quadrate come quelle della Rocchetta e della Corte ducale che ora prospettano il parco, furono per ordine suo sostituite colle attuali torri rotonde, quando il Filarete, l’architetto fiorentino di sua fiducia, già aveva avviato le opere di abbellimento di quella torre centrale che, settant’anni più tardi, doveva improvvisamente rovinare e che ora si sta riedificando in memoria di Re Umberto I. Volta nella Sala dei Ducali.

È noto come, durante il suo dominio, Francesco Sforza abitasse sempre il palazzo di Corte di fianco al Duomo; ciò potrebbe forse indurre a credere che il Castello, ad onta dei molti lavori fatti, non fosse ancora abitabile. Ma non crediamo errare se scriviamo questa decisione a soddisfazione di un gusto personale, o alla furberia politica di Francesco, poichè all’epoca della morte di lui nel 1466, il Castello trovavasi in tali condizioni di abitabilità, che suo figlio Galeazzo Maria non tardò a prendervi stabile dimora insediandosi nella Corte ducale.

Con Galeazzo Maria, inclinato per istinto alla vita sfarzosa, si iniziò nel Castello quel periodo di fasto artistico che doveva aggiungere tanta grazia alla severa architettura