Pagina:Moretti-Il Castello di Milano e i suoi Musei, Tipografia Umberto Allegretti, 1903.djvu/22

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Malgrado le infinite precauzioni adottate, la infelice duchessa non potè a lungo resistere alle mire ambiziose del cognato Lodovico, il quale con le arti e con gli inganni ottenne di poterla allontanare da Milano, spogliandola della reggenza, facendosi nominare tutore del giovine nipote Scala della Corte Ducale che conduce alla loggetta di Galeazzo Maria. ed ottenendo infine dall’Imperatore Massimiliano, il titolo di Duca.

Con Lodovico il Moro, la corte sforzesca raggiunse il massimo dello sfarzo, ed altri fulgidissimi nomi di artisti portarono e lasciarono nei lavori del Castello traccie luminose; ricordo, per tutti, Leonardo da Vinci e Bramante. Ma la fortuna dell’ambizioso duca doveva poco durare: