Pagina:Moretti-Il Castello di Milano e i suoi Musei, Tipografia Umberto Allegretti, 1903.djvu/30

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eretta dal Filarete, la quale il 29 Giugno del 1521 — per l’accensione delle polveri che vi erano depositate, causata, dicesi, da un fulmine, ma più probabilmente da un imprudente maneggio delle munizioni di guerra — rovinò travolgendo molte persone sotto le macerie.

La celebre battaglia avvenuta presso Pavia nel 1525 sconvolgeva con le sue conseguenze anche le sorti dell’ex ducato milanese. A Francesco I, fatto prigioniero, succedevano gli Spagnuoli con Carlo V, il quale rimetteva il ducato a Francesco II Sforza. La signoria di questo ultimo rappresentante della vecchia famiglia, fu assai gradita ai Milanesi per le doti personali del duca, ma nei dieci anni che essa durò, fu gravemente travagliata da lotte intestine e da atroci rivalità, finchè, alla morte di lui, avvenuta nel 1535, svanita ogni speranza di successione sforzesca, ebbe principio la vera dominazione spagnuola durata fino al 1706.

Pochi anni prima che si spegnesse la dinastia degli Sforza erano già intervenute alcune modifiche nelle opere di fortificazione del Castello, specialmente quella detta tenaglia che si collegava colle mura urbane e che lasciò il nome ad una delle porte della città.

Verso il 1560 furono studiate quelle famose opere fortilizie costituite da robusti baluardi disposti a stella le cui spese enormi contribuirono ad impoverire straordinariamente la disgraziata Milano. Merita di essere ricordato il fiero contegno dei rappresentanti del popolo, i quali in tale occasione diedero talvolta prova di coraggio non ocmune, protestando energicamente contro i provvedimenti e le esigenze del governo invasore.

Nel 1706, dopo la battaglia di Torino col principe Eugenio di Savoia, il dominio della Lombardia passò dagli