Pagina:Moretti-Il Castello di Milano e i suoi Musei, Tipografia Umberto Allegretti, 1903.djvu/49

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Fa seguito a queste piccole sale un locale comunicante coll’archivio storico municipale e da quello dipendente, in cui è collocata la raccolta cartografica milanese.


La sala N. 3 contiene, fra le opere più notevoli, pitture di Faruffini, di Cremona, di Giuliano, di Mosè Bianchi, di Favretto, di Marchesi, di Gignous, di Cavenaghi, di Carcano, di R. Fontana, di Bazzaro, ecc. — fra le sculture, un bronzo del Secchi uno del d’Orsi, uno del Troubetzkoi ecc.


La sala N. 4 ricavata da un soppalco creato nella tribuna della sala della Balla contiene varie opere di pittura e di scoltura fra cui, una serie di studi dello scultore Camillo Pacetti, lavori di Pompeo Marchesi, del Cacciatori, ecc.

Alla estremità anteriore di questa sala, per una scala in legno, si scende al livello del primo piano.


Sala N. 5 sottostante alla precedente sala N. 3 contiene pitture di Bouvier, di Chierici, di Filippini, di Formis, di Dall’Oca, di Delleani, di Jacovacci, di Pesenti.


Sale N. 6 e 7 formanti insieme la sala della Balla. È il famoso locale che serviva alla corte sforzesca per i divertimenti e che le cronache danno come sontuosamente decorato. Oggi adorna quel locale una serie di arazzi di proprietà del Capitolo del Duomo a cui furono regalati da S. Carlo Borromeo che li ebbe alla sua volta in dono dal Duca di Mantova Gualtiero Gonzaga.

La sezione di questa sala distinta col N. 6, prospettante il cortile e posta sotto quella indicata al N. 4, raccoglie la parte più vecchia delle produzioni artistiche dette moderne, quelle cioè che si riferiscono al principio del secolo XIX. Appartengono a quel periodo i lavori di Appiani, Sabatelli, Knoller, Migliara, Traballesi, Bossi, ecc.