Pagina:Moretti-Il Castello di Milano e i suoi Musei, Tipografia Umberto Allegretti, 1903.djvu/7

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E vicende del Castello di Milano si collegano così intimamente con la storia del recinto di difesa della città, che non sarebbe possibile tenerne parola senza accennare alle varie trasformazioni che le mura urbane hanno subito attraverso ai secoli. Nè, per quanto di epoca remota, potrebbesi dimenticare la cinta romana, poichè lo stesso nome di Castello di Porta Giovia, assegnato al monumento eretto or sono più di sei secoli, è ancora un ricordo della più antica porta romana, che si apriva verso S. Giovanni sul Muro, là dove Massimiano Erculeo e Diocleziano Giovio presero nel quarto secolo a modificare ampliandolo, il perimetro della città.

Fu nel 1157 che i Milanesi, per prepararsi alla difesa contro il Barbarossa, scavarono un fossato lungo quella linea che divenne poi l’attuale Naviglio, e fu nel 1315 che Azzone Visconti si valse di quella fossa per erigere a protezione della città un muro merlato, con torri e pusterle. Il perimetro della città mantenne la forma pressochè regolare delle mura di Azzone fin verso la metà del XVI secolo. A quell’epoca soltanto, essendosi costruite le mura