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sciente. Sii coraggioso e puro come nella tua giovinezza.
E poi, detto questo, io ripeto che non accetto l’iniqua ed ingrata sentenza della D.C. Ripeto: non assolverò e non giustificherò nessuno. Nessuna ragione politica e morale mi potranno spingere a farlo.
Con il mio è il grido della mia famiglia ferita a morte, che spero possa dire autonomamente la sua parola. Non creda la D.C. di avere chiuso il suo problema, liquidando Moro. Io ci sarò ancora come un punto irriducibile di contestazione e di alternativa, per impedire che della D.C. si faccia quello che se ne fa oggi.


[foglio 7]


Per questa ragione, per una evidente incompatibilità, chiedo che ai miei funerali non partecipino né Autorità dello Stato né uomini di partito. Chiedo di essere seguito dai pochi che mi hanno veramente voluto bene e sono degni perciò di accompagnarmi con la loro preghiera e con il loro amore. Cordiali saluti
24-4-78


Aldo Moro


On. Benigno Zaccagnini


P.S. Diffido a non prendere decisioni fuori degli organi competenti di partito.

5 Al partito della Democrazia Cristiana1


Fogli: 10 recto. Recapitata il 28 aprile, fu conclusa il 27 aprile, dato il riferimento intrinseco a un messaggio dei familiari pubblicato il 26 aprile e qui considerato del giorno precedente. Fu però un testo molto elaborato, verosimilmente in più giorni, poiché di questa lettera sono note altre due versioni, una delle quali, nota solo come dattiloscritto e come fotocopia, accompagnata da un biglietto, noto solo come fotocopia, che la descrive come variante più prudente di questa. La terza versione, nota solo in forma dattiloscritta, è da considerarsi una stesura preparatoria. Nelle due varianti non è presente il riferimento al messaggio dei familiari. Inoltre l’uso di inchiostri diversi, due fogli scritti con la seconda penna, nera, non riempiti e uno dei quali non in lineare continuità con il successivo (fogli 5-6); l’uso del secondo inchiostro per l’intestazione (foglio 1) e per la numerazione di alcune pagine scritte con il primo inchiostro, blu (fogli 1, 4, 9), sono il segnale della complessa stesura che dovette comportare la completa sostituzione di alcuni fogli, almeno il 5 e l’8, di cui non sono note le stesure originarie.2


[foglio 1]


Lettera al Partito della Democrazia Cristiana


Dopo la mia lettera comparsa in risposta ad alcune ambigue, disorganiche, ma sostanzialmente negative posizioni della D.C. sul mio caso, non è accaduto niente. Non che non ci fosse materia da discutere. Ce n'era invece tanta. Mancava invece al Partito, al suo segretario, ai suoi esponenti il coraggio civile di aprire un dibattito sul tema proposto che è quello della salvezza della mia vita e delle condizioni per conseguirla in un quadro equilibrato. È vero: io sono prigioniero e non sono in uno stato d’animo lie[to]. Ma non ho subito nessuna coercizione, non sono drogato, scrivo con il mio stile per brutto che sia, ho la mia solita calli-

  1. Ibid., n. 82, pp. 140-146.
  2. Per gli altri testi, cfr. Ibid., nn. 83-85, pp. 146-155; su questa lettera cfr. inoltre M. Mastrogregori, La lettera di Aldo Moro al Partito della Democrazia cristiana. Costruzione del documento, punto di vista dell’ostaggio e storia del sequestro, in Nuovi studi sul sequestro Moro, a cura di M. Mastrogregori, in «Storiografia», 2009, n. 13, pp. 9-69.