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carica emozionale e storica. Vengono dunque a essere rese accessibili fonti di estrema importanza per una interpretazione storiografica basata sui documenti e non su speculazioni ideologiche.

Al tempo stesso, il volume si inscrive tra le iniziative che l’Amministrazione archivistica sta varando, soprattutto in questi ultimi anni, per avvicinare un pubblico sempre più vasto a un patrimonio documentario che non deve essere più appannaggio di ristrette cerchie di studiosi, ma un bene collettivo da divulgare anche attraverso i canali che le moderne tecnologie mettono a disposizione.

La trasmissione della memoria può disporre oggi, oltre che di strumenti tradizionali di comunicazione, anche di tutti i supporti informatici sviluppati con le nuove tecnologie e che consentono, finalmente, di stabilire un contatto più diretto e immediato con gli utenti.

Da qui la scelta di dar vita, all’interno del Sistema Archivistico Nazionale (SAN), a Portali tematici che hanno una funzione eminentemente divulgativa: consentire cioè a un pubblico “generalista” di accedere a un ampio patrimonio archivistico, costituito da una pluralità di fonti (documentali, iconografiche, fotografiche, audiovisive) inerenti uno specifico tema. I Portali mettono così a disposizione dell’utente non solo le fonti documentarie, ma anche informazioni che ne consentono una efficace contestualizzazione storica. La presenza di biografie, cronologie, approfondimenti, percorsi didattici, nonché di una vasta gamma di oggetti digitali, includenti filmati, fotografie, immagini, costituisce la necessaria cornice per avvicinare i non specialisti all’universo archivistico e per far comprendere diffusamente l’importanza della fonte per la ricerca storica.

In questo contesto, il portale della Rete degli archivi per non dimenticare1, promosso da questa Direzione generale e inaugurato il 9 maggio 2011 al Quirinale alla presenza del capo dello Stato, intende contribuire a tener vivo il ricordo dei fatti di terrorismo, violenza politica e criminalità organizzata, grazie alla collaborazione di associazioni, centri di documentazione, istituti archivistici, riunitisi in rete nel 2005 per iniziativa dell’Archivio Flamigni e con il sostegno dell’Archivio di Stato di Viterbo.

Le lettere di Moro contenute in questo volume costituiscono una pietra miliare di questa memoria che va consegnata senza dubbio agli studiosi e ai ricercatori per far luce sulla tragica sequela degli eventi accaduti in Italia dal 1946, ma anche, e direi soprattutto, alle nuove generazioni per un uso “pubblico” della storia quale mezzo primario per una efficace educazione alla cittadinanza attiva e alla legalità.


Rossana Rummo

Direttore generale per gli archivi ad interim


  1. Cfr. Rete degli archivi per non dimenticare