Pagina:Morselli - L'uccisione pietosa (L'eutanasia), Torino, Bocca, 1928.djvu/181

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anche seriamente discusso, nelle loro aspirazioni coloniali, se sia vantaggioso al “progresso„ lasciar sussistere in quelle agognate regioni le “razze inferiori„; si capisce come abbian finito col convincere facilmente sè stesse che tutti i popoli estranei alla Storia come noi la concepiamo limitata al Continente Eurasiatico, sono od erano inutili; e come abbiano cercato i mezzi per sbarazzarne la superficie terrestre. Quanto ai caratteri particolari, chi degli evoluzionisti della mia generazione non rammenta le dispute che si agitarono per anni fra i maggiori scienziati, fra Darwin, Broca, Romanes, Kerner, Semper, Wallace, Mivart, Delpino, Haeckel, Cope, ecc., intorno alla esistenza di pretesi “non adattamenti„, dei quali poi si è dovuto riconoscere la origine utilitaria in determinate e prima ignorate condizioni di vita, specialmente per i rapporti di interdipendenza fra le specie o per azioni poco evidenti di ordine mesologico? E chi fra i fisiologi, antropologi e medici non conosce la storia di alcuni fra gli “organi rudimentali„ considerati quali superflui o dannosi residui atavici in via di scomparsa evolutiva, e poi dimostratisi invece, come la tiroide, la pituitaria, forse la stessa appendice cecale, destinati a funzioni importantissime nell’economia dell’organismo, massime per le interdipendenze umorali?

Questo sia detto dal punto di vista della Filosofia positiva biologica; come avere ora