Pagina:Morselli - L'uccisione pietosa (L'eutanasia), Torino, Bocca, 1928.djvu/58

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tremenda non è completa, ma bastano queste enunciazioni per darci l’imagine delle grandi miserie cui è soggetta la povera Umanità.

Dopo i fisici, i dolori morali, che parrebbero dover essere meno intollerabili, e che tuttavia alcune volte superano in fierezza gli stessi dolori organici a seconda della personalità che li avverte. Il Mantegazza metteva qui i dolori sensuali misti a piacere, (il solletico, il prurito, i pervertimenti sessuali sadici e masochistici); indi i dolori del sentimento e quelli morali di persona prima (offese all’amor proprio, al sentimento fondamentale di proprietà, e a tutti gli egoismi). Elencava in seguito la paura e il terrore; i dolori di persona seconda (offese all’amore, agli affetti famigliari e sociali ed al sentimento di religione e di patria); la nostalgia; la malinconia; la noia; l’ipocondria; in ultimo, i dolori intellettuali.

Si va, in questa enumerazione, dai dolori biologicamente più sentiti, da quelli che dipendono dalla lesione delle strutture dove è la fonte della vita organica, ai meno sentiti sotto l’aspetto vitale, cioè a quelli che derivano dall’offesa dei sentimenti etici ed estetici. Ora, è evidente che lungo questa scala l’eutanasia dovrebbe avere limiti ragionevoli, quantunque la suscettibilità individuale possa portare le offese ai sentimenti meno corporei e più ideali, quale il patriottico od il religioso, in primissima fila, cioè alla fase di assoluta intollerabilità ed al pa-