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PIUS PP. IX.
A’ SUOI AMATISSIMI SUDDITI
Non appena le valorose armi delle Potenze Cattoliche, le quali con vera filial devozione concorsero al ristabilimento della piena Nostra libertà e indipendenza nel governo dei temporali domini della S. Sede, vi liberarono da quella tirannide che in mille modi vi opprimeva, non solo innalzammo inni di ringraziamento al Signore, ma fummo eziandio solleciti di spedire in Roma una Commissione Governativa nella persona di tre ragguardevoli Porporati affinchè in Nostro nome riprendesse le redini del civile reggimento, e coll’ajuto di un Ministero si avvisasse, per quanto le circostanze il comportassero, a prendere quelle provvidenze, che sul momento erano reclamate dal bisogno dell’ordine, della sicurezza e della pubblica tranquillità. E con egual sollecitudine Ci occupammo a stabilire le basi di quelle istituzioni, che mentre assicurassero a voi, dilettissimi Sudditi, le convenienti larghezze, assicurassero insieme la Nostra indipendenza, che abbiamo obbligo di conservare intatta in faccia all’universo. Laonde a conforto de’ buoni che tanto meritarono la Nostra speciale benevolenza e considerazione; a disinganno de’ tristi e degl’illusi, che si prevalsero delle Nostre concessioni per rovesciare l’ordine sociale; a testiinonianza per tutti