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Il Cristianesimo Felice |
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quel sarà, che sempre moverà con empito i loro piissimi successori a così nobile, benchè sì faticoso e pericoloso impiego. Il perchè sul principio della Chiesa di Dio si videro gli Apostoli, e spezialmente i Santi Pietro e Paolo, a guisa d’intrepidi lioni, predicare e introdurre in tante Provincie la Fede di Cristo; e dove non poterono essi trasferirsi, inviarono i lor Discepoli, con tal frutto, che appena dopo trecento Anni si vide prevalere la Religion Cristiana sopra l’Idolatria del vasto Romano Imperio, e stendersi anche fuori d’esso Imperio in varie Contra de de’ Barbari stessi. E quanto più incrudelirono gl’irritati Pagani, contra di questi coraggiosi banditori del Vangelo, tanto più servì il sangue da essi sparso per accrescere il numero de’ Fedeli. Nè furono men fervorosi i Romani Pontefici, e i Vescovi de’ susseguenti Secoli per ridurre al grembo della vera Chiesa gli Eretici, e per piantare la Religione di Christo ne’ paesi dell’Idolatria. Nel che Dio specialmente benedì l’incomparabile zelo di San Gregorio il Grande, a’ cui tempi nella Spagna i Goti Ariani, e nell’Italia i Longobardi della medesima Eresia infetti, abbracciarono la Cattolica credenza; spedito dall’ottimo Pontefice in Inghilterra Santo Agostino, che poi fu Vescovo di Cantuaria, tornò quivi a ripullulare, o pure v’entrò per la prima volta questa santa Religione: laonde fu poi esso San Gregorio chiamato Apostolo di quelle Nazioni. Così ne’ tempi di Carlo Magno, le di Ludovico Pio Augusto, per opera di San Bonifazio Martire, di Santo Anscario, e d’altri Evangelici Ministri, inviati da’ sommi Pontefici, e da altri vivuti nei susseguenti Secoli, si convertirono al culto del vero Dio le varie Nazioni della Ger-