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186 Il Cristianesimo Felice

merosissime conversioni egli era statò in gran parte testimonio di vista ed ammiratore. Mentre scorreva quel Santo Religioso per alcune vicine Rancherie (così chiamano un'union di capanne) d’Infedeli, fra’ quali regnava la Peste, per guadagnarvi, come di fatto accadeva, a Dio l’anime di quegl’ infelici : una Nazióne, di Barbari più crudeli, confinami a i Cichiti , profittando della calamità di quelli altri Infedeli , vennero Ione addotto non per altro motivo , che di sfamarli di carne umana. Quanti ne trovava-, no fani, li (cannavano come.pecore, e fattili fa pezzi, corte è il loro barbarico cofturte , triez- zo cotti fe - li mangiavano , e principalmente i bambini, trinciandoli.fu gli occhi delle povere madri : che quefti «rapo i lor più- fapòriti bocconi, Avevano altresì (labili to di prendere il P. Diaz, e di farne un banchetto, quantunque affai macjlento egli foffe. Ma portate qnefte nuove da un’-hndiano fugitivd alla Riduzione di S. Francefeò Saverio, di cui il P. Diaz era -Milionario, quel Popolo Crilliano, udito' il pericolo, dell’amato loro Pallore , benché molte miglia difiaftte da elfi, mifé iubltp in armi il miglior nerbo delle fue milizie; ed accorfo colà cónta! rifoluzioHe affali quegli affittimi, che buòn numero ne-fece prigioni , falvandbfi H rèfto con una precipitou fòga . Volevano i vincitori in gaftigo della lor barbarie , ‘e a terrore de’ lor compatrioti, impiccare, fi lafciar pendenti da gli alberi que’ prigionieri ; e già fi mettevano all* ordine per efeguir la feotenz* : quando i(P. Diaz tutto vifeere di pietà S’ interpofe a favore di qUe’miferabi'li, ed ottenne, che foflferO donati a lui . fi qual poi ifiraitili nella Sanfa Fede, e trattatili con carezze e tenerezza dà -Padre, li rrman-