se ne fa farina, con cui cocendola formano delle focaccie, delle quali si servono ne’ viaggi, ed allorchè vanno alla guerra. Cassava da altri vien chiamato questo pane, e l’usano ancora non pochi popoli dell’Affrica. Strana cosa è, ma pure indubitata, che il sugo di questi ravanelli fa morire chiunque ne bee: cotanto è velenoso! Però conviene spremerlo, restando con ciò libera da ogni cattiva qualità quella pasta, di maniera che anche a gli Europei piace, e riesce salutevole il pane, che se ne forma. Viti non si truovano ordinariamente in quelle parti, o perchè non vi allignano, o perchè anche piantate son corrose dalle troppe formiche, o pure perchè i saggi Missionarj non ne vogliono promossa la coltura per ischivare i disordini, figli assai ordinarj del Vino. Però la bevanda de i più di que’ Popoli, e sopra tutto de i selvaggi, è l’acqua, o pure una spezie di Birra, che si fabbrica dalle Donne con un’estratto delle suddette due radici, e di alcune frutta, e per lo più del solo Maiz, o sia Frumentone abbrustolito, che si fanno bollire insieme. Questo liquore, capace anche di ubbriacare, chiamato Cica, o Ciccia nel Paraguai, e in altri paesi Vipù, Vientan, e Cavin, è il loro più caro regalo. Per far questa bevanda, prendono il grano del Maiz, e lo mettono a molle in acqua, dove sta, finchè comincia a dar fuori, e gonfiandosi mette alcuni rampolletti in quella parte, che il grano stava attaccato alla pannocchia. E dappoichè è così stagionato, lo cuocono in aqua; e poichè ha levato alcuni bollori, deposta la caldaja dal fuoco, lo fasciano riposare. Quel giorno non è da bere; ma ii secondo comincia ad essere alquanto buono da bere; il terzo è buonissimo, perchè sta to-