Pagina:Muratori-Cristianesimo Felice-vol 1-1752.djvu/327

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pillerò la maggior parte '. Anzi. incontro® ub giorno certo Pàdre eoo- un’ Indifeso , db© ttefo' 4 pié di .un’albéró ffctya piangendo, e interrogato petchè Ptàgnelfeè Timo, rifpofe":j peè:vèd*re i fpàdri ftarjene MqUtfli'affittì vol tanti Mfombdi e finimenti fuòri fol Ino -termine , tper affi fori 0 noi ' poveretti. E certo non gli faceva picciola (fede T aflìllenza ìndefeflb/qhe loro frettavano 1 Padri df giorno e dii:ii0tte; e noti-fole* «elfo fpi- .rituale, m© anche nel .temporale; fino a torti H ‘cibo di' bocca ,e- fectiperté'diletti-, ed altre cole neceflarie di loto' tifò per féflfofrere alle loro neceflìtà , Benché per cènfeflhre la verità, ili fteflìlndiamj «particolarmente gl’Infermieri, hon Ja cecjevàhó punto a'1* Padri in materia di Carità1 verfo gì’Infermi , lo dovei piò 'volte Ibridare il'mio,/e lo fteflb Eccedette al •padre Ralppni col fuo i pel troppo faticar che jfacévano lempte in ineaxo 'ad éffi, Còn'ripofar’ appena pochi tìfòménti la notte i fintantoché ad fmendue attaccoflì il male , .da dtìi nondimeno fi compiacque Iddio di liberarli . Ma il più celebre fu uh cèrto chiamato Tifù, -il- quale non ripofàva In tutto ij giorno , fempre à maneggiando Infermi , 0 feppellendo Morti ; • e dal gran faticare ari cavar lepqlture in quél terreno'tutto pietrofo fenza badile o zappa , ma con un palo, fe gli era gonfiato il braccio diritto ©ì fattamente, che appena lo poteva più muovere. (Ora avvifato dal* Padre Ximenez, che andato con un poco più di riguardo , perchè quello era un’efpqifi ad evidente pericolo d’infermarli, rifpofe quefte pretife parole: “Padre, fe il Signore vuolpreferrarmi dalla pefte, ben Io può fa. m fi nò, faceiaf la fua fantiflima volontà. Jo fin’