Pagina:Muratori-Cristianesimo Felice-vol 1-1752.djvu/70

Da Wikisource.

Del Paraguai. 59

mirare la compostezza, l’amor fraterno, l’abborrimento ad ogni azione mal fatta, e tante altre Virtù de’ Cristiani, per lo più allor povera gente, toccati nel cuore, perché convinti dalla bella Morale insegnata dal Vangelo, e praticata da’ suoi seguaci, davano un calcio a i loro Idoli, ed abbracciavano la Fede santissima. Siam forzati ora a vedere tutto il contrario, cioè che i nostri costumi screditano questa Religione, tuttoché sia la stessa, che quella de’ primi Secoli, somministrando pretesti di fuggirla, o di abborrirla a chi vive unicamente d’esempio, e prende per difetto di si santa Legge quello che è colpa de’ soli particolari.

Un altro pernicioso effetto han prodotto le violenze usate da gli Spagnuoli a i Selvaggi Indiani, cioè che soffrono ora da chi sta loro vicino molte insolenze e beffe, senza che ardiscano di gastigarli, amando più tosto di pazientare, che di romperla con loro. Imperciocché se vengono a rottura, que’ selvaggi si mettono a inquietar le strade, o devaatar le campagne, e fan paura alle stette Città, alcune delle quali hanno altre volte distrutte, senza che gli Spagnuoli abbiano potuto non dirò suggettar’ essi, ma nè pur difendere se stessi. Leggesi in oltre nel Memoriale del P. Aguilar scritto nel 1735. di cui parlerò altrove, che altri Indiani irritati da gli Spagnuoli affliggono continuamente le Città del Tucuman in maniera tale, che non solo tengono totalmente impediti, e sommamente rischiosi tutti i cammini, che solevano essere verso il Perù; e da pochi anni a questa parte sono stati sì continui e numerosi gli ammazzamenti, e le prigionie de’ Cristiani, che non solo hanno obbligato a spopolar grandi e fertili Distretti, ed han come bloccate le stesse Città, do-