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il mio diario di guerra 149

coloniche abbandonate, il mio plotone e il secondo piantano le tende. Il capitano fa adunare i graduati della compagnia e ci comunica che dal Comando del settore dell'Alto Degano sono pervenuti due elogi alla nostra compagnia per il servizio di guerra compiuto lassù.

Qui, le montagne sono più scoscese di quelle che abbiamo lasciato. Abbiamo di fronte la vera parete del Montasio, la cui cima tocca i 2754 metri ed è incappucciata di bianco.

2 Maggio.


Dopo tanti mesi, ho dormito nuovamente sotto la tenda. La prima volta, dopo il mio richiamo, fu a Caporetto, nel settembre. Sonno dolce, profondo, riparatore. Stamani, grande sole. In fondo, scroscia il Dogna. La valle è angusta: meglio, non esiste. Le montagne, a destra e particolarmente a sinistra, scendono a picco. Poche ore di lavoro intenso e abbiamo trasformato l’accampamento. Sotto la tenda abbiamo messo uno strato di fronde di abete e di muschio profumato. Ai lati abbiamo piantato degli alberi per nasconderci alla vista dall’alto. Si respira. Vita semplice- Penso a Rousseau e al suo «ritorno alla Natura».