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il mio diario di guerra 175

taglia del novembre. Nelle buche dei 305 abbiamo raccolto e sepolto i cadaveri degli austriaci. Attorno, un po’ di calce bianca.

9 Dicembre.


Pioviggina. Però, sembra che l’orizzonte voglia finalmente schiarirsi. Comincia la sinfonia quotidiana dei grossi calibri. Gli austriaci sparano poco con calibri piccoli. Tambureggiamento dei nostri.

Stanotte un prigioniero austriaco si è dato spontaneamente alle vedette della 7ª compagnia. Egli ha raccontato che il nostro fuoco dell’altra sera ha cagionato gravi perdite agli austriaci. Il prigioniero è l’unico superstite di un posto colpito in pieno. Gli altri tre sono morti. Una nostra pattuglia si è recata al piccolo posto ed è tornata con tre zaini tirolesi e sette fucili.

Pomeriggio. Un raggio melanconico di sole. Una granata austriaca è caduta nella «loro» trincea. Immediatamente hanno levato tre razzi per avvertire dell’errore. Fetore di cadaveri insepolti o mal sepolti. Sereno? Un raggio di sole ha squarciato la fitta tendina nuvolosa che ci mortificava e aduggiava da parecchi giorni. Ne approfittano le artiglierie. Un nostro 280 apre nei reticolati della loro trincea un varco di almeno dieci metri. «Loro» ci battono a shrapnels. C’è un ferito alla 7ª compagnia, ma non è grave. Il cielo si rasserena e si rasserenano gli animi. Il concerto continua.

Un grosso proiettile è calato in pieno su alcuni