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90 benito mussolini


mando di Tappa, per attendere un camion automobile che mi trasporti a Caporetto. Ma qui faccio un incontro inatteso. Trovo Alberto Meschi, ex segretario della Camera del Lavoro di Carrara, soldato della territoriale. Egli mi dà un recapito per Caporetto: si tratta di certo Oreste Ghidoni, che ha piantato a Caporetto un negozio di tessuti e pannine. Ma mentre passeggiamo lungo il marciapiede, ecco giungere il Ghidoni su di un carro. Mi presenta. Il Ghidoni è un mantovano, traslocatosi a Carrara. E’ già sera. Ci fermiamo a Pùlfero, villaggio a 10 chilometri da San Pietro. All’osteria troviamo — naturalmente — dei soldati. Ci sono degli alpini che tornano dal fronte e si recano a Targetto per il plotone allievi-caporali; ci sono dei fanti del distretto di Cremona e della classe dell’83 che vanno a Caporetto. Uomini maturi, ma solidi e pieni di buon umore. Essi midicono che nel cremonese non c’è miseria e la popolazione attende con fiducia l’esito della guerra.


15 Novembre.


Oggi è il primo anniversario della fondazione del Popolo d'Italia. Ricordi, nostalgie. Mattinata grigia. Partiamo da Pùlfero alle 9. Per giungere a Caporetto ci vogliono tre ore. Solito enorme movimento di camions e di carri. Si dice che il fronte mangia per le retrovie, ma le retrovie mangiano il fronte. Nelle retrovie c’è un vero, formidabile esercito, mentre la linea del fuoco è un sottile velo