Pagina:Myricae.djvu/118

Da Wikisource.
94 myricae

II


Un gatto nero



aperta. Uomo che vegli nella stanza
illuminata, chi ti fa vegliare?
3dolore antico o giovine speranza?

Tu cerchi un Vero. Il tuo pensier somiglia
un mare immenso: nell’immenso mare,
6una conchiglia; dentro la conchiglia,

una perla: la vuoi. Vecchio, un gran bosco
nevato, ai primi languidi scirocchi,
per la tua faccia. Un gatto nero, un fosco
10viso di sfinge, t’apre i suoi verdi occhi...




III


Dopo?



Forse è una buona vedova... Quand’ella
facea l’imbastitura e il sopramano,
3venne il suo bimbo e chiese la novella.

Venne ai suoi piedi: ella contò del Topo,
del Mago... Alla costura, egli, pian piano,
6l’ultima volta le sussurrò, Dopo?