Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
176 | myricae |
che porta via tutto, le chiese
16che suonano l’avemaria,
le case che su per la balza
nel grigio traspaiono appena,
e l’ombra del fumo che s’alza
20tra forse il brusìo della cena.
II
Il disco, grandissimo, pende
rossastro in un latte d’opale:
e intaglia le case ed accende
4i lecci nel nero viale;
che fumano, come foreste,
di polvere gialla e vermiglia:
s’annuvola in rosa e celeste
8quel botro color di conchiglia.
Qua lampi di vetri, qua lente
cantate, qua grida confuse:
là placido il muto orïente
12nell’ombra dei monti si chiuse.
Si vedono opache le vette,
è pace e silenzio tra i monti:
un breve squittir di civette,
16un murmure lungo di fonti: