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216 | nota bibliografica |
più impacciati nel difendersi e meno provvidi nel guardarsi! Aprite la gabbia di ferro: se no, ammansate le fiere, ammansatevi, o fiere; e allora... non ci sarà bisogno di gabbia.
E tu, padre mio, e tu, povera madre, e voi, miei infelici fratelli, dormite in pace. Verrò anch’io presto. Il di più che io avrò vissuto in paragone di voi, non sarà stato tale da tenerne conto. Fui ucciso anch’io come tutti gli altri, in te e con te, o nobile vittima, dimenticata a quest’ora, forse, persino dai tuoi assassini.
Ma torniamo alla nota e facciamo nel tempo stesso che la lettrice si raddolcisca l’anima. Le Myricae furono accolte bene dalla critica. Ne fu anche tradotta qualcuna in altre lingue. Gentile lettrice, legga questa, tradotta da un gentile amico, Domenico Mosca. In che lingua? In una lingua fraterna.
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Fine.