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22 | NARRAZIONE DI PRATO |
re; ma si appaga, ed è contenta, riconoscendo principalmente per suo Pastore il Vescovo di Pistoia, di haver titolo di Propositura con provisione al suo Proposto di oltre a mille scudi or revole abitazione, e con certa particulare giurisdizione, sopra ad alcune Chiese, e finisce.
E degno di scusa, e si deve scusare questo Reverendo Padre, perche non ha saputo, che detta Propositura e Nullius Diœcesis, che fu liberata dal governo, e giurisdizione del Vescovado di Pistoia, per gratia della Fel. M. di Pio II. Sommo Pontefice, e di M. Carlo de’ Medici, allora Proposto di Prato, il quale insieme con l’università della Terra ne supplicorno a sua Beatitudine, e ne furno graziati, e restarono liberi detta Propositura, sua Proposti, Canonici, e Preti, e tutti i benefiziati, et alcuni Monasteri di Monache, e tutta la Terra stessa, e solo sottoposti alla Sede Apostolica Romana.
Imperoche chi non sà le cose, non le doveria dire, non che scrivere, e sia detto con pace, come dice quella bella sentenza del divino Ariosto a questo proposito, che pare, che quadri a sesta.
E quel che non si sà, non si de dire, |
ritraen- |