Pagina:Narrazione, e disegno della terra di Prato di Toscana.djvu/38

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34 NARRAZIONE DI PRATO

panili, Strade, ed altro, lastricato quasi tutte di lastre grandi, e grosse di sasso alberese, che facilmente si cavono da’ poggi vicini, che ne menono gran copia; sono dette strade fra principali viotoli, e chiassi, girando per tutto più di ottanta a numero i nomi, e meglio di 50. pozzi publici per attignere acqua; oltre che ogni casa habbia il suo; in detto numero di strade, ve ne sono due più principali, e maggiori, e belle, lunghe, larghe, e diritte, che quasi la dividono per il mezo, come una perfetta croce.

La Strada, che comincia dalla Porta Fiorentina da San Marco, dal canto del Tabernacolo della Madonna, sù diritto per Palazzuolo da S. Niccolò da Tolentino Oratorio, dal canto del Pozzo nuovo, dalle Stinche vecchie, della Madonna, dalla Torre de gli Ammannati al canto della Morella, Piazza del Comune, e Monte di Pietà, dalle Beccherie, da Santo Stefanino, dal canto di via Gora, dallo Abbeveratoio, dalla Piazza di San Domenico, dalli due Venerandi Monasteri di Monache di San Vincenzio, e di San Clemente, fino alla porta detta Pistore, che và a Pistoia, quale strada è lunga da 2000. braccia, e da più, e diversi nomi, perche imbocca, e sbocca più strade, che mutano, e hanno più nomi.

L’altra è quella, che si muove dalla Porta di S. Trinita, e va sù per la sudetta strada, al canto


della