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Pagina:Narrazione, e disegno della terra di Prato di Toscana.djvu/45

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sacca, balle, ceste, stoviglie di terra d’ogni sorte, e altro in quantità, oltre che si fa mercato ogni lunedì in due altre Piazze della Terra, publicamente d’ogni cosa; Sù la Piazza, che si dice del Comune, dove si vende il grano, e tutte le biade; e sù la Piazza del Duomo, dove si vende di tutte le sorti di grascie, e cose da mangiare, pollami, uccellami, latticini, uova, capretti, e agnelli in quantità, e l’anno per il Sabato Santo, ve ne saranno alle volte cinque, e sei mila animaletti, fra agnelli, e capretti, e tutti si vendano, e spacciano, che è gran dire, e quasi non par possibile, e pur’è; perche vi concorrono tutti i popoli a comperare a cinque, ò sei miglia attorno, che ogni mattina si fa tanto, ò quanto Piazza d’ogni cosa, come in una città, ed è abondante ragionevolmente da maghero, e da grasso di pesce d’ogni sorte, d’ortaggi, frutte d’ogni ragione, e d’ogni cosa, stagione per stagione, e se non fussi la vicinità della Serenissima Firenze sarebbe abondantissima; e sarebbe Piazza recipiente ad ogni ragionevol città, massime il giorno di Domenica, lunedì, mercoledì, e’l Sabato, che vi concorrono più persone, robe, e grascie, come fi vede.

Piazza principalissima detta del Duomo, ammattonata per cortello, compartita a quadri, listata di pietre conce, come quella de’ Signori in Firenze, adorna attorno di botteghe, e cafe,